Nata per esplorare il mondo, l’Aprilia Tuareg 660 è progettata per il fuoristrada più duro, garantendo allo stesso tempo comfort e piacere di guida nel turismo.
La piattaforma 660 rappresenta, per Aprilia, l’inizio di una nuova era, segnata da motociclette leggere e performanti, dal design ricercato e dai contenuti tecnologici unici e assolutamente premium. È la risposta alla richiesta delle nuove generazioni di veicoli facili e divertenti, in grado di entusiasmare nella guida dinamica così come nei tragitti quotidiani.
Aprilia ha così immaginato una serie di moto di media cilindrata che introducono un nuovo modo di concepire la sportività, in linea con le aspettative del pubblico più giovane e preparato.
Dopo le apprezzatissime RS 660 e Tuono 660, dedicate alla guida sportiva su asfalto, arriva una vera fuoristradista e porta un nome diventato mitico nell’offroad, introdotto da Aprilia nel 1985, così evocativo da essere in grado di identificare subito la sua destinazione.
Con una storia così importante alle spalle, il nome Tuareg rappresenta un valore unico, garanzia di qualità di guida, prestazioni e divertimento. Tuareg 660 è la moto da fuoristrada per eccellenza, eccezionale anche su strada e nei viaggi più lunghi e avventurosi.
È progettata per essere uno strumento di ricerca della libertà, valore fondante della cultura della popolazione Tuareg che si identifica con il nome di “imohag”, uomini liberi. Regalare libertà è la vera missione di Tuareg che nasce sulla straordinaria base meccanica del bicilindrico Aprilia 660, pensato sin dai primi disegni per essere alloggiato in ciclistiche dalla diversa destinazione d’uso.
Tuareg 660 è progettata, sviluppata e costruita per essere la migliore sintesi tra le enduro monocilindriche e le adventure di media cilindrata, due mondi fino ad oggi antitetici.
Tuareg 660 alza il livello della guida in fuoristrada tra le moto adventure ma esalta la sua indole da grande viaggiatrice grazie al suo comportamento impeccabile su asfalto, ai contenuti tecnici premium, alle performance del bicilindrico da 80 CV e in virtù del peso ridotto a soli 187 kg a secco.
Lo stile: un esempio perfetto di design funzionale
Il design di Tuareg 660 è il frutto del lavoro del PADC (Piaggio Advanced Design Center), l’avamposto stilistico del Gruppo Piaggio a Pasadena in California, un punto di osservazione privilegiato sul mondo, situato proprio lì dove nascono le tendenze che poi si diffondono ovunque.
I designer, guidati da Miguel Galluzzi, hanno immaginato uno stile fuori dagli schemi, assolutamente distintivo, la cui stella polare è stata la generale eliminazione di ogni particolare che non avesse una funzione specifica, al fine di contenere le dimensioni e il peso complessivo. Uno stile nato dalla ricerca dell’equilibrio perfetto tra forma e caratteri tecnologico-funzionali.
L’ispirazione deriva dal mondo dell’outdoor e degli articoli tecnici per le attività adventure: oggetti estremamente funzionali, che fanno dell’aspetto tecnico la propria bellezza. Allo stesso modo il design di Aprilia Tuareg 660 trasmette l’idea di un mezzo pronto ad assecondare ogni esigenza, sviluppato sempre con attenzione alla funzione. Le grafiche e il logo della variante Indaco Tagelmust invece sono un chiaro omaggio alla Tuareg 600 Wind del 1988.
Molto particolare e innovativa è la soluzione scelta per il cupolino, formato dal solo ampio plexi, le cui trasparenze lasciano in bella vista il supporto finemente rifinito, realizzato con un particolare tecnopolimero arricchito di fibra di vetro che ha anche funzione di sostegno della strumentazione: una prova della cura costruttiva di Tuareg 660.
Per lo stesso motivo non sono presenti i classici fianchetti sottosella, sostituiti da due pannelli asportabili al momento del montaggio del set di motovaligie (proposte come accessorio) che, in questo modo, rimangono più aderenti al corpo del veicolo.
L’impianto di illuminazione full LED comprende il nuovo gruppo ottico anteriore dalle dimensioni compatte e dotato di DRL perimetrali.
Tuareg 660 propone, per la prima volta in questa categoria, il concetto della doppia carenatura con funzione di appendice aerodinamica, già introdotta con successo su RS 660 e Tuono 660, che conferma l’impegno di Aprilia nello studio di soluzioni aerodinamiche sempre più complesse, a vantaggio delle performance e della comodità.
Ergonomia e guida: una vera Aprilia
La definizione dell’ergonomia è stata una delle sfide più complesse da affrontare nello sviluppo, avendo Tuareg 660 come obiettivo primario di rappresentare la migliore sintesi tra due mondi distanti, come quello delle enduro monocilindriche e quello delle adventure.
La configurazione parallela del motore bicilindrico Aprilia ha permesso di mantenere un’altezza della sella da terra contenuta e di determinare un arco-cavallo molto ridotto, facilitando l’appoggio di ambo i piedi a terra di piloti di ogni statura.
Per coniugare un’elevata escursione della ruota posteriore, indispensabile in fuoristrada, con la facilità nello scavalcare la sella per salire a bordo, è stata scavata il più possibile la zona sottosella, permettendo così di disegnare un codino filante ma accessibile.
Altrettanta attenzione è stata posta nello studio delle dimensioni, per avere una moto molto compatta e snella, soprattutto nella zona di contatto delle gambe con il serbatoio, nonostante la sua capacità sia di ben 18 litri, a garanzia di un’autonomia di 450 km.
La posizione di guida invita a viaggiare, grazie a gambe poco piegate e alla schiena che assume una postura eretta e decontratta; il manubrio conico in alluminio, ampio e alto, consente un controllo ottimale dell’avantreno, restituendo al pilota le magnifiche sensazioni di maneggevolezza e feeling tipiche di tutte le ciclistiche Aprilia.
Anche il passeggero è accolto molto bene, disponendo di una porzione di sella lunga e confortevole e di due comode maniglie di appiglio integrate.
La destinazione fuoristradistica di Tuareg 660 appare evidente nella guida in piedi in offroad: l’estrema compattezza della zona centrale ricorda addirittura quella delle enduro mono, mentre il layout della sella e dei fianchi consente grande possibilità di movimento al pilota.
Per avere il massimo controllo in fuoristrada, le protezioni in gomma delle pedane possono essere asportate, mentre il puntale della leva del freno posteriore può essere facilmente alzato.
La posizione elevata del manubrio permette di piegare poco il corpo in avanti, mantenendo una postura eretta per una guida sempre attiva.
La cura certosina nella limitazione del peso di ogni componente ha ridotto il peso complessivo in ordine di marcia a soli 204 kg, risultato di assoluta eccellenza per la categoria delle adventure di media cilindrata.
La leggerezza, la compattezza e il bilanciamento perfetto, unito a un’escursione da record delle sospensioni, rendono Tuareg il nuovo riferimento per sportività ed efficacia nel fuoristrada vero.
La ciclistica: da Aprilia un altro punto di riferimento
Da sempre le ciclistiche Aprilia sono riconosciute come le migliori al mondo per efficacia nello sport e in particolare per quel feeling unico e inconfondibile con la ruota anteriore che sono in grado di restituire. Sono il frutto di una cultura progettuale e costruttiva derivata direttamente dall’esperienza di Aprilia Racing che ha già fruttato 54 titoli mondiali.
La ciclistica di Tuareg 660, come già accaduto per le sorelle stradali, ambisce a essere il nuovo punto di riferimento della categoria sia su strada, sia in offroad. Ovviamente tutto è completamente differente rispetto a RS e Tuono, essendo stata progettata per un utilizzo “heavy duty”, ovvero per il fuoristrada impegnativo, aggravato da un carico a bordo importante.
Il telaio è una nuova struttura in tubi di acciaio altoresistenziale e piastre stampate; il reggisella in acciaio è saldato al telaio, per ottenere un complesso veramente solido e in grado di sopportare carichi fino a 210 kg, assecondando così qualsiasi esigenza di carico durante i viaggi con motovaligie e passeggero a bordo.
La solidità strutturale è garantita anche dai sei punti di ancoraggio del motore al telaio (contro i tre di RS 660 e i due di Tuono 660), il quale quindi non è più sfruttato come elemento portante (come su RS 660 e Tuono 660), ma come elemento stressato.
Il suo posizionamento è inoltre ruotato all’indietro di circa 10° rispetto alle stradali, per avere la bancata dei cilindri più verticale, ridurre il momento di inerzia e di imbardata della moto e renderla più agile nelle curve strette.
Il forcellone a doppio braccio in alluminio, dalla notevole lunghezza a garanzia della massima trazione, è infulcrato sia nel telaio sia nel motore ed aziona l’ammortizzatore dotato di leveraggio progressivo.
Le sospensioni Kayaba, dalla grandissima escursione (240 mm), sono regolabili nell’idraulica in estensione e compressione e nel precarico molla (per l’ammortizzatore, attraverso il comodo precarico idraulico a pomello).
Il set up scelto da Aprilia è ideale per superare qualsiasi ostacolo nel fuoristrada impegnativo ma al contempo consente una guida gustosa su strada. Il serbatoio del carburante è un altro degli elementi che rappresentano bene la lucidità progettuale di Tuareg 660.
Nonostante la grande capacità di 18 litri, è molto rastremato nella zona di contatto con le gambe e del tutto protetto dal telaio, in modo da non esigere nessuna copertura aggiuntiva. Il suo sviluppo verticale permette al carburante di rimanere vicino al baricentro, senza influire nella dinamica di guida né al variare del volume, né al variare della sua posizione all’interno del serbatoio, ad esempio quando si affrontano pendenze importanti.
La zona di pescaggio del carburante si trova sotto la sella, con benefici sia in termini di centralizzazione delle masse sia di pescaggio dell’ultima goccia.
La scelta delle misure dei cerchi tubeless in alluminio indica la vocazione spiccatamente fuoristradistica di Tuareg 660: quello anteriore è da 2,5 x 21”; quello posteriore è da 4,5 x 18”. Entrambi calzano pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR, rispettivamente con misure di 90/90 e 150/70. L’impianto frenante Brembo si avvale di una coppia di dischi da 300 mm e pinze a doppio pistoncino all’avantreno e un singolo disco da 260 mm e pinza flottante a singolo pistoncino al posteriore.
Performance e sicurezza con la suite di controlli elettronici APRC
Anche nel campo dell’elettronica Aprilia è sempre stata all’avanguardia (per prima ha introdotto il comando del gas Ride-by-Wire su una MotoGP nel 2002 e di serie nel 2007) e vanta attualmente il pacchetto di controlli elettronici APRC (Aprilia Performance Ride Control) nato nelle massime competizioni e valutato da pubblico e critica tra i più efficaci e avanzati disponibili.
Aprilia Tuareg 660 è dotata dell’acceleratore elettronico Ride-by-Wire multimappa, per una fine gestione del gas, morbida e progressiva sin dai bassi regimi e di uno speciale pacchetto di controlli elettronici APRC, rivolti alla performance e alla sicurezza, con tarature dedicate per restituire una guida sicura e avvincente su strada e al contempo senza filtri nell’offroad, a garanzia del più puro piacere di guida.
L’APRC di Tuareg 660, sviluppato appositamente per questo modello, include:
- ATC: Aprilia Traction Control,ilcontrollo di trazione regolabile su 4 livelli ed escludibile, caratterizzato dalogiche d’intervento fini e performanti.
- ACC: Aprilia Cruise Control, per mantenere la velocità impostata senza agire sul comando del gas, molto utile nei viaggi.
- AEB: Aprilia Engine Brake, il sistema di controllo del freno motore durante la fase di chiusura del gas. regolabile su 3 livelli.
- AEM: Aprilia Engine Map, 3differenti mappature disponibili per cambiare il carattere e il modo di fornire la potenza del motore. Non cambia la potenza massima erogata.
Nel ricco catalogo di accessori dedicati a Tuareg 660 è presente anche l’AQS: Aprilia Quick Shift, il cambio elettronico, percambiate rapidissime senza chiudere il gas e senza usare la frizione, dotato anche di funzione downshift, che permette di scalare marcia senza toccare la frizione.
Per massimizzare l’esperienza di guida e facilitare la vita a bordo, Aprilia ha messo a punto quattro Riding Mode specifici per Tuareg 660: al pilota è richiesto soltanto di scegliere il Riding Mode che interpreta meglio le proprie esigenze per ottenere automaticamente la migliore taratura di traction control, freno motore, ABS e di tutti gli altri parametri gestiti.
Dei quattro Riding Mode, due sono dedicati alla guida su asfalto, uno è specifico per l’offroad e uno è totalmente personalizzabile:
Urban, per la guida quotidiana, con livelli di intervento dei controlli orientati alla sicurezza; l’ABS è attivo su entrambi i canali;
Explore, per una guida entusiasmante su strada, con livelli di intervento che permettano di gustarsi il percorso. L’ABS è attivo su entrambi i canali.
Offroad, specifico per la guida in fuoristrada, con livelli minimi di traction control e di freno motore. La mappatura del motore è la più dolce nell’erogare la potenza. L’ABS è disabilitato sul freno posteriore e può essere eliminato anche sul freno anteriore.
Individual, che permette la totale personalizzazione dei controlli elettronici.
La gestione dei settaggi elettronici è facilitata da comandi al manubrio assolutamente intuitivi: quello di sinistra consente di regolare rapidamente il traction control e il cruise control (oltre alle altre funzioni); quello di destra permette di selezionare velocemente il riding mode desiderato.
La strumentazione digitale TFT a colori da 5 pollici visualizza perfettamente i vari parametri e dispone di sensore crepuscolare che adatta la luminosità in base alla illuminazione ambientale. È tra gli accessori l’Aprilia MIA, piattaforma multimediale di Aprilia che permette di collegare lo smartphone alla moto estendendo le funzioni della strumentazione.
Il sistema ApriliaMIA offre un protocollo di connessione che riduce al minimo il consumo della batteria dello smartphone e include sia il sistema di infotainment per la gestione di assistente vocale, telefonate e musica tramite comandi al manubrio, sia la funzione di navigazione, con la quale è possibile visualizzare le indicazioni direttamente sulla strumentazione
La app Aprilia MIA consente inoltre di registrare i percorsi effettuati ed analizzare i dati acquisiti direttamente sulla app tramite la funzione di telemetria geo-referenziata.
Carattere e prestazioni dal bicilindrico Aprilia da 80 CV
Il modernissimo bicilindrico 660, base della nuova famiglia Aprilia, è nato per equipaggiare una serie di moto di diversa destinazione: la versatilità è stata tra gli obiettivi progettuali, assieme alle prestazioni e al peso ridotto.
Anche per questo motivo è stato scelto di realizzare un bicilindrico parallelo frontemarcia, un’unità di ultima generazione, molto compatta derivata dalla bancata anteriore del V4 di 1100 cc, di cui ricalca concetti e misure e con omologazione Euro 5.
Questa configurazione si distingue per le doti di compattezza e leggerezza; un motore con ingombri orizzontali e laterali ridotti permette grande libertà progettuale sia per la sistemazione di organi fondamentali come l’aspirazione e lo scarico sia per la ciclistica, potendo essere ben inserito in differenti tipi di strutture.
La configurazione fronte marcia regala comfort al pilota grazie al migliore smaltimento del calore e lascia ai progettisti tutta la libertà nello sfruttamento degli spazi; inoltre questa architettura si presta meglio a essere raffreddata, grazie anche dall’ingegnoso sistema a doppia parete della carenatura, previsto su tutti i modelli Aprilia 660, che ha proprio l’obiettivo di accelerare i flussi d’aria che l’attraversano. Con lo stesso obiettivo sono stati studiati lunghi collettori di scarico che sfociano in un terminale posizionato lateralmente, layout ideale per una veloce manutenzione.
Il nuovo bicilindrico di Aprilia è figlio dell’esperienza acquisita sul potentissimo propulsore che equipaggia RSV4 e poggia dunque su una base tecnica estremamente performante, efficiente e collaudata: testata, camere di combustione, condotti, cilindri e pistoni derivano dal V4. Anche l’alesaggio è di 81 mm come nel V4 da 1099 cc, mentre la corsa è di 63,9 mm.
La scelta di sfruttare la tecnologia del V4 garantisce ottime prestazioni, anche considerando le elevate velocità di corsa del pistone relativamente alla cilindrata effettiva. Naturalmente tutta la componentistica del motore, comprese le fusioni e gli stampi, è stata progettata e sviluppata specificamente per le 660.
Il motore ha il carter diviso orizzontalmente in due pezzi con i cilindri integrati nel semicarter superiore per ridurre gli ingombri e rendere più robusta la struttura. I cilindri sono disassati rispetto all’albero motore per minimizzare gli attriti interni durante la spinta dei pistoni.
Oltre a prestazioni e leggerezza, un altro obiettivo del progetto è stato di ottenere dal propulsore il carattere e la grinta tipica dei bicilindrici a V. Per ottenerlo è stata scelta una fasatura con perni di biella disposti a 270°. Le combustioni sono così asimmetriche e sfalsate di 270° per ottenere scoppi irregolari e quindi prestazioni e sound simili ad un bicilindrico a V. Inoltre, questo tipo di configurazione consente, con l’utilizzo di un unico contralbero, un facile bilanciamento delle forze alterne di primo e di secondo ordine.
Gli interventi specifici dedicati a Tuareg hanno interessato sia la parte superiore, sia quella inferiore del motore, con l’obiettivo, rispettivamente, di elevare la coppia ai bassi regimi e garantire la corretta lubrificazione nelle condizioni di utilizzo fuoristradistico.
Gli assi a camme della distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, comandati da una catena laterale, hanno differenti leggi di alzata per aumentare la coppia massima a un regime di giri più basso. Allo stesso scopo concorre il nuovo disegno dell’impianto di aspirazione dai condotti più lunghi e dalla nuova cassa filtro, posizionata tra il cannotto di sterzo e il serbatoio, che facilita la rimozione del filtro dell’aria.
Il layout del nuovo impianto di scarico infine ottimizza il rendimento del motore ai bassi e ai medi regimi.
Su Tuareg 660 è stato sviluppato un algoritmo di gestione dell’anticipo di accensione, che permette di perfezionare la combustione in tutte le condizioni di carico termico del motore, ottimizzando il rendimento del propulsore e dei consumi. Rispetto alle sorelle stradali, è differente anche la rapportatura del cambio nella prima marcia (più corta) e la trasmissione finale, con l’adozione di un pignone con due denti in meno (15, contro i 17 di RS 660 e Tuono 660), per la massima prontezza di risposta al gas.
Per quanto riguarda invece la lubrificazione a carter umido, viene introdotta una nuova coppia dell’olio, dalla stessa capacità, ma più alta, in modo da aumentarne l’altezza da terra al valore notevole di 240 mm.
La coppa dell’olio presenta nuove paratie, che consentono la presenza della corretta quantità lubrificante in ogni condizione e una nuova succhieruola dalla differente bocca di aspirazione. Il circuito dell’olio ha un nuovo canale nel semi-basamento che porta il lubrificante nella coppa, evitando ristagni nella scatola del cambio.
Come su RS 660 e Tuono 660, la frizione multidisco in bagno d’olio con antisaltellamento, dispone di un sistema di asservimento meccanico che permette di avere un comando al manubrio molto morbido da attuare, senza penalizzarne il rendimento.
Le prestazioni così ottenute sono addirittura superiori a quelle di propulsori di maggiore cubatura: la potenza massima è di 80 CV a 9.250 giri/min; la coppia massima di 70 Nm è offerta a un regime nettamente inferiore a quello di RS 660 (6.500 giri/min contro gli 8.500 di RS 660), con il 75% della stessa a disposizione dai 3.000 giri/min, percentuale che sale all’85% quando si toccano i 4.500 giri/min.
L’impianto di iniezione prevede una coppia di corpi farfallati dal diametro di 48 mm, con cornetti di aspirazione dalla differente lunghezza per ottimizzare l’erogazione agli alti e medi regimi.
Versioni e colori
Aprilia è stata la prima a sfuggire alle solite colorazioni che per decenni hanno imprigionato il mondo moto, introducendo fantastiche colorazioni all’avanguardia già negli Anni 90. Nel rispetto di questa tradizione e puntando alla massima distinzione anche dal punto di vista grafico, la gamma colori di Aprilia Tuareg 660 presenta la variante Acid Gold, già introdotta con successo su RS e Tuono, la più adatta a sottolineare al meglio il design innovativo di Tuareg 660.
Aprilia Tuareg 660 è disponibile anche nella variante Martian Red, chiaramente dominata dal nero e dal rosso, colori che sono parte del patrimonio sportivo di Aprilia. La terza grafica si chiama Indaco Tagelmust ed è la più iconica, ispirata esplicitamente a quella della Tuareg Wind 600 del 1988.
Aprilia Tuareg 660 è depotenziabile a 35 kW, ideale per i neopatentati e sulla quale restano invariate tutte le altre caratteristiche tecniche.